L’effetto “fine festa”

Foto di S. Hermann & F. Richter da Pixabay

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Ti svegli prima di lei. Rimani per qualche minuto ad ammirare la sua nudità nella penombra (ha ragione Massimo Fini: Bisogna ammettere, seppur a malincuore, che non c’è niente di più armonioso, in natura, di un bel corpo femminile interamente nudo. A gambe unite, però.). Poi scatta una domanda: cosa sarebbe successo se l’avessi conosciuta a 20 anni?

Il tarlo del “fine festa”

Questo interrogativo è un po’ il tarlo alla base dell’effetto “fine festa” (©Galantuomo Dissacrante). Si tratta di un fenomeno particolare (è successo a me e ad altri; e ne abbiamo parlato a lungo prima di metterlo per iscritto. Forse gli psicologi lo chiamano in un altro modo…) che colpisce a volte uomini che nel corso del tempo hanno migliorato, anche notevolmente, le leve del proprio potere sessuale. Questo tipo di domanda, in particolare, potrebbe scattare davanti a donne che nei nostri 20 anni sarebbero state “inaccessibili”.

Più prosaicamente, si parla di effetto “fine festa” perché si ha l’impressione di essere arrivato tardi ad un party divertente ma ormai verso le battute finali, con i tavoli in disordine e la gente che sta smobilitando. Si verifica in particolare quando si ha una liason con una cougar o una milf (per quanto possa essere anche coetanea o più giovane). E’ di fatto una sorta di “rimpianto”, ma più legato alla spensieratezza che avresti potuto avere a 20 anni rispetto ad oggi.

Con la liberalizzazione dei costumi sessuali e la distruzione del concetto di famiglia, questo tipo di relazioni – vale a dire iniziate più in là nel corso della vita – sta diventando sempre più comune. Sia ben chiaro: questo effetto non ha nulla a che vedere con il “Muro” (che peraltro in Italia non esiste più) sebbene possa avere dei punti di contatto (il tema ha bisogno di trattazione separata).

Il mio primo effetto “fine festa”

La prima volta che mi è successo avevo da pochissimo passato i 30 e viaggiavo felice già da alcuni anni verso l’apice del mio “potere” di attrazione. Lei aveva un anno meno di me ed avevamo instaurato una sana trombamicizia. Per quanto avessi già avuto ragazze oggettivamente più belle, lei apparteneva ad una tipologia di donna con evidenti richiami nel mio subconscio.

Aveva un viso bello, abbastanza delicato, e un fisico tonico che non la faceva passare inosservata: alta 1,80, slanciata, gambe lunghissime (così come i capelli), sedere alto, una breve carriera da modella da lei abbandonata perché “mi annoiavo davanti agli obiettivi dei fotografi e volevo dedicarmi completamente agli studi”.

Un’asserzione, va detto, da far leggere in Italia alle pseudo-modelle di Instagram alte un metro e una caciotta con una fila di morti di figa (MDF) solo per aver mostrato décolleté e venti chili di prosciutto di coscia nei selfie sui social e senza avere nessuna preparazione culturale o afflato di empatia (a parte quello verso gli animali o verso le influencer che seguono).

Una scelta – quella dell’ex trombamica – premiata, peraltro, dal successo: la sua indole e la passione l’avrebbero portata ad essere una donna di carriera in un ambito serio e prestigioso con esperienze internazionali e riconoscimenti anche fuori dall’Europa.

Una volta, durante la pausa di un amplesso (vale a dire in quel momento dedicato alle domande), glielo dissi: “Ti avrei voluto conoscere a 18 anni, alle superiori”. Poi, con un tocco di “machismo” da quattro soldi (essere nato in Italia ti porta a liberarti tardi, se ci riesci, del mito del dongiovanni) aggiunsi con un tono trionfale: “Te ne avrei combinate di tutti i colori” (come se poi fosse dipeso da me: è lei che sceglie). La sua risposta fu spiazzante: “Ero troppo impegnata a studiare, non mi sentivo affatto bella o seducente, non mi saresti venuta dietro, c’erano altre ragazze belle. Non mi si filava nessuno”. Effettivamente il nostro tempo (e, cinicamente, il mio turno) era allora, né prima e né dopo.

Il punto è che nemmeno a 30 anni si sentiva così bella o seducente, o non quanto avrebbe potuto. Però è anche vero che essere nordeuropea significa anche non avere tutti gli zerbini, i MDF e gli orbiter che può avere un’italiana con la metà della metà della sua bellezza. E significa anche vivere i rapporti in termini di parità.

Il secondo effetto anni dopo

In seguito mi è capitato ancora di essere sfiorato dall’effetto “fine festa”. Non mi è successo con le donne più importanti della mia vita, va detto. Forse la spiegazione sta nel fatto che quasi tutte le mie ex importanti (con un’unica eccezione) erano al massimo coetanee ma generalmente tutte più giovani di me, anche di parecchi anni (quindi quell’effetto, per definizione, non c’era: la festa era ancora in corso).

In particolare, l’effetto “fine festa” mi toccò con una coetanea molto avvenente, con la quale divenni amante prima dei nostri 40 anni. La breve liason che ebbi con lei fu una sorta di catarsi dei fantasmi del passato che ogni persona si trova ad affrontare davanti alle tappe della vita (cambiare il prefisso dell’età è, convenzionalmente, un momento di passaggio e riflessione).

Fu divertente ripercorrere con lei le comuni esperienze delle superiori così come gli anni di duro lavoro, iniziato da minorenni, come stagionali (entrambi avevamo fatto questa esperienza). Lei – nonostante fosse malata di fitness e sport di ogni tipo – cominciava a mostrare qualche crepa nel suo fisico statuario da bionda valchiria nordica.

Eppure trovai con lei una sintonia che arrivò con una rapidità inaspettata. Forse fu quello a farmi scattare la domanda oggetto di questa riflessione. Quando dissi anche a lei “Ti avrei dovuto conoscere a 18 anni”, la sua risposta fu più diplomatica: “In tal caso, avremmo esplorato insieme la nostra sessualità”.

La forza dell’esperienza

L’effetto “fine festa” mi ha sfiorato altre volte con altre donne. In particolare è successo con un’amante storica. Ma il motivo è un altro: se lei è bellissima anche passati i 40 anni (grazie sia alla genetica che al suo esercizio fisico e alle sue abitudini alimentari oltre il limite della frugalità), mi sono chiesto come potesse essere stata a 25 anni.

Lei mi ha mostrato le sue foto dell’epoca, all’apice del suo successo professionale in contesti minori del mondo dello spettacolo russo. Ed era semplicemente incantevole (gli uomini impazzivano per lei, a ragione). Ma è anche vero che, forse, se a malapena riesco a gestire ora il suo carattere bizzoso da cavalla purosangue, a 25 anni non avrei avuto gli strumenti e l’esperienza per farlo. Mi avrebbe asfaltato sotto ogni punto di vista.

Atti di consapevolezza

C’è da trarre una sola conclusione da tutto ciò. Con una precisazione, senza la quale non si capisce perché parlare di questo tema qui. In alcuni uomini, infatti, questa “sindrome” si traduce in una sorta di malattia, di ossessione. Ossessione che ha a che fare più con se stessi, con il proprio “Io profondo“, con traumi irrisolti, con rimpianti infiniti, che con il fatto di essere stati scelti da una donna quando lei non era più all’apice della propria bellezza e potere sessuale.

Questi uomini, oltre a vivere un’immotivata gelosia retroattiva, si sentono in qualche modo “i beta” della situazione, e soffrono una sorta di complesso. Hanno ragione solo nel caso in cui loro diventino lo zerbino, il bancomat ambulante e il risolutore di problemi abitativo-esistenziali della Milf di turno con prole al seguito.

Alla quale, come succede spesso in Italia, serve anche una figura paterna a cui assegnare i figli nati dalle precedenti relazioni. In tal caso, non c’è l’effetto “fine festa“: sei un uomo beta, sei rimasto con il cerino acceso in mano e ti sei scottato. Punto. Avresti potuto pensarci prima, un po’ di sana consapevolezza maschile ti avrebbe evitato una sorte simile.

Ma se si tratta di qualche cougar (ovvero una donna over 30-35 senza figli) simpatica – così come una Milf che vuole solo una trombamicizia senza altre implicazioni – e tu sei un over 40 che hai fatto la tua vita e non hai voglia di fare da balia asciutta a nessuna donna, l’effetto “fine festa” – se e quando arriva – può essere solo considerato una nube passeggera. Al massimo un segnale di allarme del tuo inconscio (tema sfiorato da Truffaut).

Il nostro tempo è il presente

Per il resto, vale il principio: meglio ora, seppur “tardi“, che mai. Perché il tempo che viviamo è questo, il presente. Il passato (nonostante i suoi ricordi) e il futuro non ci appartengono (più). Quindi inutile crearsi problemi superflui. Ogni 5-10 anni siamo soggetti a un ciclo di rivisitazione delle nostre priorità, ed è assolutamente normale (c’è da preoccuparsi per il contrario).

Tocca “accettarlo”: ci sono donne, oggi, che rimangono belle anche dopo i 30 e persino dopo i 40 anni (e dopo i 50, in alcuni casi), grazie al fitness, alla dieta, alle creme, ai trattamenti di bellezza, ad un’industria intera con annesso marketing che vive – come il diavolo nel Faust di Goethe – sull’offerta dell’eterna giovinezza.

Non è una resa, ma è un atto di consapevolezza. Che poi si possano preferire le più giovani, è normale; ma nella vita quotidiana, dopo i 40 anni, una relazione con una 20enne – chi scrive ne parla con cognizione di causa – ti porta più rogne che benefici.

Il tutto, però, va vissuto con la consapevolezza ben precisa e sempre ben metabolizzata che è solo il tuo turno (poco importa se è arrivato ora), che non devi andarci a vivere insieme, devi sempre rimanere in una situazione “liquida” da uomo libero per la tua salvaguardia sotto ogni aspetto. Patti chiari (con le donne), (tromb)amicizia lunga.

33 pensieri riguardo “L’effetto “fine festa”

  1. Da questo articolo accurato emerge un quadro realistico di una generazione perduta femminile, persa tra social, relazioni effimere ed inutili Erasmus.
    Le femministe vogliono convincerci a fare da animali da compagnia a donne dalla vita mancata, invecchiate, “curvy” cioè scaldabagni, che hanno sprecato i loro anni migliori a “studiare” con tutti tranne noi.
    Io non ci sto, se non altro perché il livello umano di quetse relazioni è infimo: il Muro non le fa ragionare, anzi le peggiora.
    Dovevano pensarci prima, invece di andare col saltimbanco da discoteca (o molto di peggio).
    Nell’articolo fa capolino il termine relazioni liquide di Baumann: è così che ci vogliono, consumatori senza legami, che si usano reciprocamente per ricavare piacere genitale di livello appena superiore al porno e un surrogato di sentimento.
    Grazie a decenni d condizionamento, il sesso non crea più legami ma serve, da soli o in compagnia, come tranquillante per le masse. Leggetevi Huxley, è tutto lì da quasi un secolo.
    Alcuni vanno anche oltre e cambiano partner quasi ogni settimana con lo smartphone. Uno di loro ha riferito che dopo poco si è reso conto che è un’esperienza alienante, che ti lascia peggio di prima e ti costringe a cercare sempre buove relazioni per coprire il vuoto crescente.
    No, non è questa la soluzione, né il mondo più umano in cui ciascuno di noi più o meno inconsciamente spera. Le laureate svedesi over 30 (o ceche nel mio caso) non si attardino alla mia porta, le lascio volentieri a chi le sopporta.

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    1. @Forum Coscienza Maschile Le tue considerazioni sono corrette in un mondo ideale. Purtroppo tocca anche “sopravvivere” e possibilmente nel modo migliore in un mondo tutt’altro che ideale.
      Hai colto il riferimento a Baumann: come si dice, a brigante, brigante e mezzo. Sun Tzu insegna che devi sfruttare un elemento di debolezza trasformandolo in uno di “forza”.
      L’uso di app di dating è alienante perché sostanzialmente ti tocca spendere un’infinità di energie mentali e tempo per un noioso appuntamento con una donna quasi sempre mentalmente instabile che cerca il tronista di turno. L’uomo medio italiano non lo capisce perché è troppo ottuso e crede sia una scorciatoia.
      Questo blog, in quanto a base expat, non ha nulla contro la svedese o la ceca over 30 ben tenuta: basta essere chiari in ciò che si vuole. Se tutto ciò sia moralmente accettabile, non è una risposta che possiamo dare. Non siamo un ente religioso, e soprattutto non siamo nella posizione di dare lezioni di morale.
      Preferiamo, per quanto ci riguarda (e la cosa non implica un giudizio su ciò che dici), uomini consapevoli e scaltri a zerbini piagnoni e depressi che finiscono a fare gli orbiter alle milf nella speranza di svoltare. E troppi italiani over 30 stanno facendo quella fine…

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    2. Le MILF, per quanto mi riguarda, fanno parte di un’altra galassia. Ho lavorato anch’io all’estero.
      Morale o non morale, una relazione con una quasi-tardona che è andata con chissà quante decine di uomini e va con te solo per passare il weekend è angosciante. Posso vagamente capire che, lavorando per esempio in una multinazionale in Svezia, la collega di lavoro possa fungere da distrazione e da passatempo.
      Però come si fa a sopportare quell’ambiente disumanizzato e quelle donne non da meno?
      Un utente ha poi detto che le donne sono le stesse in ogni tempo e luogo, con le conseguenze del caso.
      Per me non esiste il mondo ideale, esiste quello passabilmete umano e vivibile e quello disumano e alienante. Rispetto ma non capisco quegli uomini che, spesso senza necessità, si cacciano in caotiche metropoli asiatiche solo per avere accanto una, che sta con loro solo per mantenere se stessa e la sua famiglia alllargata. Io non la reggerei neppure un secondo: la donna, ma anche la metropoli finanziaria e commerciale, senza bellezza, senza comunità, perché conta solo il profitto.
      C’è chi ha percorso altre strade e ha fondato dal nulla, per esempio, comunità (non comuni) rurali a misura d’uomo. Mi sembra una strada più umana e con più futuro, piuttosto che farsi sballottare come merci dal vortice della globalizzazione mercantile e sessuale.

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    3. @Forum Coscienza Maschile Rispetto anche io chi va in Asia, pur condividendo la tua visione. Questo blog raccoglie e racconta esperienze in ambito europeo (Nord ed Est), oltre non siamo andati a vivere.
      Sulle Milf si potrebbe aprire un capitolo infinito: c’è la russa 25enne e c’è la valchiria nordica 32enne che fa sport come se non ci fosse un domani. In casi selezionati (bellezza, simpatia, modo di fare) e con regole ben precise (specificate in coda all’articolo), non ci tiriamo indietro davanti a queste Milf se ci scelgono. Va da sé che in genere tutto si svolge con grande rapidità e spesso ci sono sorprese positive. Da qui a invischiarsi in una storia, però, ce ne passa.
      Vivere in grandi città europee economicamente dinamiche dove ci sono tanti giovani con altrettanta voglia di socialità è un’opzione soggettivamente preferibile rispetto al bel paesino dimenticato da Dio e dal mondo con il sole, il mare, le capre e le montagne.
      Paesino dove le Concettine o le Silvia della situazione sono le reginette locali dai tempi delle superiori e ora sono delle milf over 40 che danno ancora le carte.
      No, grazie. Preferisco vivere.

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  2. Ognuno si sceglie la vita che vuole, ma sulla Svezia e le svedesi per esempio ho sentito cose da far impallidire. Comunque, prima di trasferirvi guardatevi “La teoria svedese dell’amore” in cui persone venute da Paesi mediterranei si stupiscono della desolazione che regna nelle periferie suburbane, dove non si vede mai anima viva (perché sono tutti chiusi in casa). Situazione che ho visto anche in UK e Irlanda.
    Anche in Francia il consumo di farmaci e il tasso di suicidi è tre volte superiore a quello italiano e gli italiani anziani si ritrovano a ballare la tarantella in periferie alla Carpenter. Non bisogna pensare al domani, ma al dopodomani.
    Certo appena arrivati l’ambiente è nuovo, magari si scopa (una che poco dopo non si ricorda più la tua faccia) tutto sembra migliore dei Sassi di Matera (oggi abitati da molte coppie, dicasi coppie straniere. Chissà perché).
    Ma dopo qualche anno di “scopate”, ci si ritrova soli nella grande città (dei vecchi, anche autoctoni non frega a nessuno) e girare per locali non è più così esaltante, specialmente se frequentati dai “giovani che scopano”.
    Specialmente nel lungo periodo (quando sono finiti gli Erasmus e si lavora da un bel po’), non ho visto questa italica felicità all’estero.
    La cultura della globalizzazione, la burocrazia, l’ideologia politicamente corretta sono le stesse ovunque.
    Non lo dico per voi, se siete contenti restate, ma per chi leggendo queste righe pensi di trovare l’Eldorado andando a lavorare alla Microsoft di Oslo.

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    1. A me le periferie alla Carpenter piacciono. Meno abitato un posto è meglio mi trovo. Disgraziatamente il lavoro in mezzo ai deserti è una rarità ma il bisogno di folla è quanto di più alieno dai miei sentimenti.
      Si può tranquillamente crepare da soli pure in un condominio di Milano (infatti succede).
      L’unica variabile di controllo sono i money, al resto ci si può adeguare.

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    2. Non mi riferivo a paeriferie disabitate, roba da “fuga da New York”. Comunque sono d’accordo con te, meno abitato un posto è meglio è. Di solito anche la gente è migliore. L’alternativa è la camera ammobiliata alla periferia di Stoccolma in cui se uno schiatta non se accorgono neanche dopo mesi, perché non esiste per nessuno.
      Ci sono attori (e attrici) famose (Colin Firth, Kathleen Turner) che vivono in sperduti paesini dell’Appennino invece che a Los Angeles, senza contare artisti e professionisti che risiedono in paesi abbandonati.
      Poi c’è la variabile del lavoro, ma emigrare per una rumena o dintorni mi pare assurdo, ci sono ottime arpie anche qui.

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    3. L’Eldorado per gli uomini non esiste da nessuna parte, non in senso assoluto. Però qualche domanda ci sarebbe da farsela: perché così tanti uomini emigrano? Solo per lavoro? Qualche dubbio c’è. Ne parleremo in un’analisi che stiamo preparando.
      Sulla nostalgia dell’emigrato esiste un’antologia infinita. Un caro amico che si era costruito una vita e una carriera in una capitale europea, nel momento in cui si è lasciato con la sua ragazza del posto in cui viveva (e da lei essere stato trattato da zerbino quale è) è entrato in una depressione che ha pensato di risolvere tornandosene al sole, al mare e alla pizza in Italia.
      Tempo dieci mesi e questo è stato il bilancio per un poco più che 30enne in ottima salute, in forma (è solo un po’ basso) e ad alta professionalità: zero lavori validi trovati; infinito cazzeggio con comitive di perditempo in cui tanti allupati si prendevano a sprangate per lo sguardo di una Concettina o una Ludo di “155 cm per 95 kg” con 2-3k follower su IG; zero interazioni sia sessuali che sentimentali.
      Conclusione? Ha rifatto le valigie ed è tornato da dove era partito sbattendo la porta, riprendendo a lavorare duramente. E anche a fare una vita normale, uscendo con donne carine, simpatiche e con un fisico femminile. E’ stato scelto da un’altra ragazza, di buona famiglia e con un’ottima posizione socio-economica. In Italia viene in vacanza e forse tornerà per la pensione, dal momento che si è comprato un bilocale.
      Infine un altro punto. Certe scelte sono indubbiamente soggettive ma la qualità della vita è fatta anche di priorità. L’Italia in sé è un paese da “fine festa” e basta: bella è bella, ma non ha più niente da offrire, sotto tutti i punti di vista. Le periferie svedesi sono brutte quasi come quelle dei paesi ex sovietici, eppure tanti giovani italiani trovano un lavoro dignitosamente pagato, una donna, uno scopo di vita. Alcuni fanno carriera, altri no. Ma ci provano, invece di stare al bar del paese o sul divano a pontificare sui social.
      Quanto a scopare donne che poi nemmeno si ricordano la tua faccia: dipende da cosa cerchi. Le situazioni ad alta gradazione alcolica non ci sono mai interessate, perché foriere di infiniti guai di ogni tipo, non ultimo quello legale. Pur essendo vissuto in nazioni dove l’alcol è un rituale sacro, ho sempre avuto donne sobrie, il cui problema non è stato tanto portarmele a casa, quanto farle uscire.
      Certo, l’italiota con la bava alla bocca fa la pesca a strascico nei locali cercando le ubriache alle due di notte: contento lui, contenti tutti. Spesso però se la deve vedere con immigrati africani e pakistani più agguerriti di lui. Oppure fa la raccolta degli scarti locali su Tinder, andando a letto con donne che nessun locale toccherebbe (milf e cougar obese, con difetti fisici e addirittura persino peggio – c’era un gruppo di italioti che si autodefiniva gli “avvoltoi” e un altro “gli spazzini”).
      Ma se sei una persona a modo, che nella vita ha lavorato, con potenzialità e ti presenti bene, molte capitali europee, del Nord come dell’Est, ti offrono occasioni che in Italia ti sogneresti: sia a livello lavorativo che di relazioni. E con i soldi che metti da parte, ti garantisci una vecchiaia serena dove ti pare.

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    4. Qui sono molto più d’accordo,meglio lavorare sul fiordo che cazzeggiare sul muretto.
      C’è però una parte che rivelatrice:

      “Un caro amico che si era costruito una vita e una carriera in una capitale europea, nel momento in cui si è lasciato con la sua ragazza del posto in cui viveva (e da lei essere stato trattato da zerbino quale è) è entrato in una depressione che ha pensato di risolvere tornandosene al sole, al mare e alla pizza in Italia.”

      E’ esattamente ciò che potete aspettarvi (anche) all’estero, a parte ovviamente le ubriache del sabato sera (Svezia, Francia).
      Anche questa parte mi convince poco:

      E’ stato scelto da un’altra ragazza, di buona famiglia e con un’ottima posizione socio-economica.

      Il Nord Europa ha un altissimo tasso di divorzio e leggi femministe da far impallidire le nostre. Se pisciate in piedi possono farvi la multa e se date uno sganassone al figlio capriccioso vi fate tre giorni di galera.
      Si finisce sotto i ponti anche lì (sono testimone di molti di questi casi) e anche quando non avviene, scordatevi la bella famigliola, mollano come le altre e il conto è salato! Un olandese che chiedeva l’elemosina in Francia (non si era nemmeno sposato) mi ha preso per un braccio e mi ha detto: “Se ti metti con una [senza matrimonio] devi andare dal notaio anche per un Euro. Viveva in una splendida chiatta, che la francesina gli ha fregato.
      Sempre in Francia, mi sono reso conto dopo qualche tempo, i figli girano con le madri tutta la settimana. Tranne il sabato, in cui i padri più fortunati hanno diritto a vederli senza assistente sociale, ogni 15 giorni.
      Quando conoscerete la ragazza di buona famiglia (anzi le ragazze come è capitato a me) pensateci, pensateci molto bene.
      Poi c’è il matrimonio tra italiani. Di recente un conoscente mi ha inviato la bomboniera per le sue seconde nozze civili e ho sentito dire che le coppie italiane sposate all’estero hanno parecchie tensioni.
      Spero che il bagno di realtà abbia rinfrescato le idee al lettore che crede di trovare l’araba fenice (o giù di lì) oltre confine.

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    5. Forum Coscienza Maschile Anche su questo punto, abbiamo esperienze ed idee molto diverse. Ognuno è ovviamente libero di viversi la propria vita. Così come di condividere la propria esperienza. Nel nostro caso, è stata positiva.
      Certamente un ragazzo italiano più che normale e con potenzialità intellettive ma senza soldi da ostentare o un canone di “bellezza” da tronista non potrà (quasi) mai avere in Italia le possibilità sia professionali che relazionali (sia sesso che relazioni) che si possono aprire oltreconfine. C’è da lavorare duro e c’è da ingoiare fango, ma quantomeno non sei sotto il tacco di una Concettina alta un metro e una caciotta, senza qualità o empatia o di una Ludo che non solo ti sbatte in faccia il suo fica power ogni tre per due (“Sai quanti ne trovo su IG?”), ma poi si aspetta che le spese importanti gliele debba sempre pagare tu.

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    6. Su Concettina hai ragione, c’è solo da capire cosa intendi per relazioni con donne dell’Est. Se ti riferisci a frequentazioni di qualche settimana o mese o a qualcosa di serio. Nel primo caso, dubito (ma ne saprai più di me) che una donna di buona condizione e reputazione (es. ricercatrice universitaria) si presti. Sarebbe più facile in Occidente. Per quel che ho sperimentato e visto (non così poco), cercano l’occidentale da sposare per tornaconto personale (cittadinanza o mantenimento). Lo ha confermato quell’ingegnere che è stato in Russia decenni, lo cercavano tutte perché (gli dicevano) “puoi mantenere tre famiglie”.
      Nel caso di relazioni serie, ho portato esempi di professionsiti affermati che dopo anni di matrimonio sono finiti male.
      Parlando di Asia, un utente “vietnamita” mi ha scritto: con le straniere i nodi vengono al pettine, e con gli interessi!
      Scrivo questo non per fare polemica, ma per fornire informazioni utili frutto di anni di esperienze di molti uomini. La vostra non la metto minimamente in dubbio, se vi riferite a frequentazioni medio-brevi, sono più che altro un passatempo che non crea veri legami. Negli altri casi finora pochissimi hanno dimostrato, in tempi recenti, di essere stati felici con una donna dell’Est tutta la vita o almeno per 10-15 anni. Dipende da cosa uno cerca, valutando le conseguenze nel lungo periodo.
      Spero di esservi stato utile nel riferire questi fatti, ora non vi romperò più le scatole 🙂

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    7. Forum Coscienza Maschile Unica risposta qui a entrambi i tuoi commenti. La questione è complessa, e la affronteremo in appositi articoli sul blog. Ma ciò non significa mandare la palla in tribuna.
      Anche la nostra risposta non vuole avere intenti polemici (per cosa, poi? Non ci mettiamo niente in tasca) ma solo raccontare la nostra esperienza. Tutto il blog è centrato su questo, d’altronde. Noi raccontiamo le esperienze di un gruppo di uomini vicini per età e percorsi di vita in un preciso contesto spazio-temporale.
      Relazioni: ne abbiamo avute di ogni tipo e di ogni durata (qualcuno di noi si è sposato, ed è poi uscito dalla prima linea). Questa storia della “durata”, poi, lascia il tempo che trova: il nostro tempo è il presente. Nessuno ti garantisce sul domani con una donna, di qualsivoglia nazionalità lei sia.
      Vissuti in grandi città/capitali, questa corsa a sposare l’occidentale per la cittadinanza non l’abbiamo vista nell’Est. Ma forse dipende dal target di donne frequentate. Abbiamo visto, al contrario, più volte uomini trasferirsi nell’Est per vivere con la loro donna/moglie (c’è anche un caso famoso…). Nelle grandi città – dove c’è una vita che nel Belpaese si può solo sognare – sanno bene che l’Italia è un paese con le pezze al culo in cui si viene solo in vacanza.
      Il tuo discorso sulle unioni italiani-straniere ha basi statistiche certificate anche dall’Istat (e nessuno qui lo nega). Ma la statistica rischia di avere ripercussioni alla Trilussa, perché poi ognuno ha un proprio percorso di vita. Un punto è fondamentale: per vivere in un posto, devi conoscere la lingua e addentrarti nella cultura locale. Non è da tutti, anzi. Ma è l’unico modo per “minimizzare” i rischi (che comunque rimangono tali per definizione).
      Poi, in definitiva, se penso alle centinaia di migliaia di uomini italiani spennati dalle ex mogli loro connazionali e finiti a mangiare alla Caritas, evidentemente c’era qualche problema di comprensione anche fra persone della stessa lingua.

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  3. Personalmente m’è capitata una volta sola la relazione “festa iniziata da poco” (in realtà due ma la prima è durata troppo): mai più. E la ragazza meritava pure, eh.
    Meglio “a metà festa” (che in caso di matrimonio significa 100% divorzio) o “fine festa”: la soggettiva struggente malinconia fa meno male degli oggettivi scassamenti di cazzo di una ancora acerba e incapace di comportarsi, in preda alla fase sperimentale eccetera.
    Sempre personalmente, l’effetto FF capita di rado e con qualcuna di amabile. Delle altre, chissenefrega: il passato è solo un argomento di conversazione e ce l’abbiamo tutti.

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    1. Sai che il racconto del galantuomo mi ha stimolato proprio un sentimento di malinconia. Non intendo in senso metaforico ma pratico, quando si andava per locali. Lì mi sono reso conto di non essere mai stato acerbo, già a diciassette anni ero conscio e chiarito.

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  4. Mi è piaciuto come hai parlato della modella nordeuropea. Io vivo in UK e ho avuto modo di vedere come la professione sia presa sul serio come giusto che sia. Ne ho conosciute sia di professioniste quando ero in affitto da un fotografo che lavora anche per Vogue, sia di freelance che lavorano anche da me in ufficio quando c’è da arrotondare. Nessuna di loro si monta la testa o cerca di essere appariscente al di fuori dei loro shooting e molte nemmeno “sembrano” modelle. Qui non esiste la stereotipata associazione modella = figona d’assalto. Ovviamente vale anche per le controparti maschili. Ho una brutta notizia: gli mdf e gli zerbini stanno prendendo piede anche nel nordeuropa, anche se in maniera meno preoccupante.
    Invece per quanto riguarda l’effetto e l’essere un beta, vorrei condividere la mia esperienza avuta proprio in questi ultimi mesi, proprio con una donna russa. Ci incontrammo virtualmente a inizio anno su una piattaforma morente che non menzionerò qui, e dalla quale ci cancellammo entrambi abbastanza presto. Sul profilo aveva scritto di essere da poco a Edimburgo ed era in cerca di nuove opportunitá, io vivo a Glasgow da anni. Quando abbiamo spostato la nostra conoscenza sulle mail private, mi ha rivelato di non essere davvero in Scozia, ma nella Russia del sud a Novorossijsk ma era seriamente intenzionata a spostarsi da me. Lei era una brunetta trentunenne di nascita kazak, bellissima e dolcissima, mai sposata e senza figli, relazioni precedenti disastrose e tossiche, sua madre era separata da un padre violento. Ovviamente inutile dire che mentre scrivevamo io havevo preso tutte le misure anti catfish (verifica foto su google image, scambio di selfie con nome dell’altro scritto e tenuto in mano ecc…) fino a quando non abbiamo iniziato le videochiamate. In meno di un mese diceva di volere stare con me e le sue lettere (perché lettere erano, e anche molto lunghe) iniziavano ad avere sempre più sentimento, sempre più frasi romantiche… mentre le videochiamate erano frettolose, di pochi minuti e giusto per farmi contento, dal telefono della sua migliore amica, l’unica ad avere internet in casa (le mail le mandava dal PC del suo lavoro, quindi nel weekend non scriveva mai); e lì si poteva notare la differenza dal suo inglese scritto molto forbito e gentile in contrasto col suo inglese parlato, livello terza elementare, e con una comprensione mille volte più atroce, tanto che dovevo scandire e ripetere non so quante volte… non di certo il migliore dei modi per stabilire un legame empatico. Ma lei (nelle lettere) continuava a dire di essere innamorata di me e che voleva correre il rischio di venire in Scozia a stare da me per un po’. Per quanto potesse farmi piacere, le ho scritto con insistenza che la situazione politica e pandemica non rendeva le cose facili, che per il momento sarebbe stato meglio in primis che lei investisse in una sua connessione privata e che parlassimo più spesso, anche per migliorare il suo inglese, e nel caso il primo viaggio l’avrei fatto io, dato che a lei mancava l’esperienza in merito, manco aveva idea del visto. Consigli totalmente ignorati, ingaggia un’agenzia viaggi per organizzare documenti e permessi vari per un visto da turista. Dopo un po’ vengo chiamato dall’ambasciata britannica a Mosca (numero verificabile), per farmi confermare che la signorina sarebbe stata da me al mio indirizzo. Diedi conferma, chiedendomi intanto se fosse davvero riuscita a farsi approvare la richiesta. E lei che fa? Mi presenta il conto: dovevo pagarle l’agenzia, il viaggio, e inoltre si doveva fare in modo che il suo conto in banca raggiungesse una quota di 3700 sterline perché non sembrasse mendicante o clandestina; lei stava inoltre accumulando prestiti dalla sua banca, famiglia e amici per ridurre le mie spese, ma di tasca sua non stava mettendo un centesimo. Quando le ho gentilmente fatto notare che non era mia intenzione mandare denaro così facilmente (se anche avessi voluto, sarei stato indagato dal Ministero degli Interni UK per possibile favoreggiamento a immigrazione illegale), che alla luce dei fatti sembrava meglio lavorare di più sulla connessione personale e sul suo inglese, e che a quel punto sarei partito io per Novorossijsk per incontrarla. In aggiunta le avrebbe fatto bene informarsi meglio sul vivere e lavorare in Scozia. Lei a quel punto sparì. Dopo mesi di corrispondenza, neanche una breve mail per dire di non essere più interessata o di essere delusa, nemmeno mi ha spiegato nulla di come fosse andata a finire.
    A questo punto sarebbe facile pensare che fosse un raggiro, ma basterebbe rileggere per vedere che ero già sul chi vive, e lei aveva sempre dimostrato quello che scriveva o diceva, oltre ad averci messo la faccia e I suoi veri dati personali. No, io penso che sia l’effetto di fine festa descritto nel tuo articolo. Era arrivata a trentun anni e credo che in ambienti tradizionalmente conservativi come le cittadine Russe (ma anche in UK) lei sentisse molto la pressione sociale del “doversi sistemare” e, disillusa dai suoi ex fidanzati buoni a nulla o dannosi, stava cercando in me qualcuno che le andasse abbastanza bene perché la sposasse, si prendesse cura di lei, che non avrebbe più dovuto lavorare o mantenersi, ma solo fare la mamma e la casalinga, anche se alla base di tutto non c’era un’attrazione spontanea e genuina, quindi il bancomat ambulante e il risolutore di problemi abitativo-esistenziali che dicevi tu. Ad avvalorare questa teoria, il suo non mettere mai soldi da parte e il fatto che sia famiglia che amici non sembrino mai aver avuto da ridire sulla sua partenza oltremare per incontrare uno conosciuto per caso on-line.
    Tu che hai molta più esperienza e dimestichezza con la società est europea, trovi questa faccenda abbastanza familiare? Oppure ho sbagliato tutto, avrebbe fatto la sua parte e ho buttato alle ortiche l’occasione di stare con una donna meravigliosa che voleva solo verificare se fossi serio? Ogni parere sempre ben accetto.

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    1. @FrankieT Testimonianza interessante, con mille considerazioni da fare. Mi sa che lo mettiamo in agenda. Volentieri ti possiamo dare una mano (nello staff c’è un russofono più russo che italiano) ma preferiamo farlo in privato: scrivi una mail a ilgalantuomodissacrante@gmail.com
      Si coglie l’occasione al volo per ribadire un punto: mai, mai, mai mandare soldi a persone conosciute tramite il web o i social.
      Quanto alle modelle nel Nord Europa (e in parte anche con le modelle dell’Est che lavorano per i grandi marchi occidentali), concordo in pieno: c’è un altro approccio e modo di fare. Ma si andrebbe off topic a parlarne.

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    2. Ti voleva fottere i soldi, ci ha provato pure la solita rumena con me anni fa con il solito vecchissimo trucco del “non ho i soldi per l’aereo”. Gli proposi di pagarlo io senza spedire il denaro e dopo poche ore mi mandò a quel paese in malo modo come non m’avesse mai conosciuto. 3700 sterline sono una cifra per cui una di quelle zoccole mangiasoldi farebbero QUALSIASI COSA ed il fatto che il suo inglese scritto e parlato fossero differenti era una ulteriore prova della truffa. La sua sparizione immediata dovrebbe fugare ogni dubbio anche al più babbeo, mi stupisce che ancora ti chiedi se hai fatto bene a non inviare denaro. Svegliati e guardati il film “Birthday girl”, è molto vicino alla realtà, fidati. REGOLA NR.1 : MAI INVIARE DENARO (nemmeno piccole cifre)!!! Ho avuto delle straniere, una anche moglie ed una convivente, ti garantisco che se vogliono venire da te i soldi li trovano e non sto a spiegarti come e perchè.

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    3. @Galantuomo Dissacrante. Grazie! Faro’ una selezione delle mail in cui lei parlava di se, tralasciando magari i suoi dati personali a meno che non si debba indagare su di lei.

      Per rispondere invece a quelli che hanno urlato subito allo scam e dirmi che devo svegliarmi:
      In primis avete paragonato la mia situazione ad un film, o a quello che e’ successo all’amico di amici, non esattamente una perla di esperienza personale. Per la cronaca, non ho fatto nome della piattaforma di incontri per non fare ne’ buona ne’ cattiva pubblicita’ al sito, dato che non abbiamo chattato la’… comunque non mi sono rivolto a una agenzia o altro come si vedeva nel film; oltre al fatto che ha sempre tenuto a farsi conoscere come persona, e conoscere me, piu’ che sedurmi, poteva benissimo farlo e non ci ha nemmeno provato.
      Secondo: non avete prestato attenzione al dettaglio dell’ambasciata britannica. Mi chiamarono dal loro numero ufficiale per confermare che l’avrei ospitata. Significa che aveva avviato la richiesta del visto. Il costo minimo per quella richiesta (inclusi documenti, visita medica ecc…) si aggira ai 40.000 rubli e di quelli non mi ha chiesto nulla, li stava gia’ mettendo di tasca sua, chi spenderebbe 400 euro per sperare di chiedermene 3000, col rischio aggiuntivo che se sgarri rischi di non avere piu’ permessi?
      La differenza poi tra parlato e scritto la si puo’ spiegare con la sua scarsa pratica della lingua. Pure io col tedesco sono cosi’, posso scrivere lettere chilometriche impiegandoci ore o giorni interi, anche con l’aiuto di dizionario e traduttore, ma non mi servirebbe a nulla in una videochiamata coi miei amici in Germania, dato che non vivendo la’ non posso mettere in pratica il parlato come lo scritto.
      Per quanto riguarda la sparizione: ha semplicemente smesso di rispondere ma e’ comunque online, anche il profilo della sua amica su Skype. Diciamo che sta virtualmente “tenendo il broncio” ma rimane comunque contattabile. Poi magari avete ragione voi, voleva solo fregarmi, ma si tratterebbe della truffatrice piu’ imbranata sulla faccia della terra.

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    4. Quando ti svegli avvisa: ti pare normale credere si faccia riferimento a un film come se fosse un documentario giornalistico? Pellicola del 2001, tra l’altro… non c’era neppure Meetic all’epoca.
      Inoltre se sei convinto di avere ragione, buon per te. E per la prossima russa un po’ più furba di questa.

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  5. 100% scam (e meno male che stavi attento: chi te lo restituisce il tempo speso?)
    Nella migliore delle ipotesi la signorina si sarebbe appoggiata per sistemarsi in EU con uno più malleabile/fuckoltoso. Le russe/ukraine/moldave vanno pescate sul posto: a distanza c’è sempre l’inculata (“Birthday girl” l’ho guardato solo io?).
    Se non c’è, si fanno avanti loro, e in fretta.

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    1. L’ho visto anch’io quel film una volta consigliato dal Redpillatore. Rapina a parte, descrive benissimo la realtà delle donne straniere che vengono dalle nostre parti per farsi sposare e poi, come le italiote, fotterti. Ne ho conosciute diverse, anche come compagne d’altri uomini, nove su dieci, soprattutto se carine\guardabili, arrivano qui per la cittadinanza e per farsi mantenere loro ed i “maialini” avuti dal precedente matrimonio con un loro connazionale che non gli passa un centesimo di mantenimento ad entrambi. Quelle bruttine sono un pò più affidabili, ma gli obiettivi sono comuni.

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    2. In questi casi la bigamia è molto comune, per poco non c’è cascato un utente di un sito maschile: lei voleva sposarsi con lui in Italia, ma aveva una relazione all’Est con un pregiudicato da cui aveva avuto anche un figlio. Il progetto di matrimonio sfumò dopo che il nostro scprì la tresca e il pregiudicato gli inviò messaggi di minaccia sul cellulare. Che meraviglia, queste straniere…
      Per quel che mi riguarda, le donne dell’Est sono rimaste quelle delle ìcalze di nylon e delle penne biro. Forse alcune ceche, lituane e soprattutto ungheresi fanno meglio ma state alla larga da polacche e rumene

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    3. @Forum Coscienza Maschile Quando dici che ritieni le donne dell’Est siano rimaste quelle delle calze di nylon e delle biro, mi fai pensare una cosa: che tu non hai conosciuto e vissuto l’Est in profondità. Hai visto l’Est dei turisti sessuali, dei tanti expat faccendieri e italioti. O forse quello delle scammer o delle tante chat organizzate per spillare soldi ai polli e zerbini occidentali.
      Esiste, invece, un altro mondo nell’Est. Non è assolutamente l’Eldorado, ma è fatto di gente generosa, verace, orgogliosa (questo tipo di persone sono in via di estinzione in Italia). Ci sono certamente mille sfumature: sia fra i popoli stessi che fra le classi sociali. Ma quel mondo esiste, gli elementi di questo blog lo hanno trovato (quindi non è un’illusione di un singolo).
      Con ciò non si vuole dire che non abbiano difetti o che dobbiamo fare gli avvocati delle “estiche”. Ci sono donne bugiarde, approfittatrici, manipolatrici, così come ce ne sono in Italia. Ma lì non sono state rovinate dal femminismo, dagli zerbini italioti e da un sistema che le mette sul piedistallo “in quanto donne”.
      Ne devo concludere che abbiamo idee ed esperienze di vita troppo diverse per trovare un punto comune sul tema.

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    4. Infatti ho riferito un’esperienza di bigamia capitata in Italia, con una donna dell’Est che era la segretaria di un conoscente. Ho vissuto in Nord Europa per lunghi periodi e ho conosciuto diverse donne dell’Est, certamente non nei postriboli cui fai cenno e posso confermare che cercavano sempre un tornaconto personale: una rumena aveva un figlio avuto da chissà chi e faceva la santarellina (molto bene devo dire) nel futile tentativo di trovare uno che la mantenesse, un’altra polacca chiedeva esplicitamente la cittadinanza. Era una ricercatrice universitaria, come una ceca e una lituana che ho frequentato.
      Il record di durata appartiene a un noto utente di un sito maschile è stato 25 anni con una russa (in Russia), poi è finita. Un suo conoscente si era sposato una pure russa, l’ha portata in Nord Italia. Tutti dicevano che era una coppia perfetta finché lei non gli ha detto che voleva separarsi perché aveva un altro (e fanno due). Lui ha commesso un gesto irreparabile verso di lei e verso se stesso, finito sulle cronache locali.
      Non sono stato per anni come voi all’Est ma come esperienza, mia e altrui, è già qualcosa per porsi qualche domanda. Soprattutto sulla tenuta di queste coppie nel lungo periodo: differenze culturali, mobilità lavorativa, educazione dei figli, qualità della vita all’Est (la Polonia, lo dicono gli stessi autoctoni, è un pianto).
      Questi forum sono letti da lettori molto eterogenei, alcuni più navigati altri meno. Per cui, mi pare utile fornire un’informazione più completa possibile, in quanto troppi uomini si illudono con conseguenze spesso inenarrabili.

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  6. Non ho nulla da aggiungere a questo, ennesimo, bellissimo pezzo, se non una piccola punturina di spillo. Quando lei ti disse “Ero troppo impegnata a studiare, non mi sentivo affatto bella o seducente, non mi saresti venuta dietro, c’erano altre ragazze belle. Non mi si filava nessuno”, avresti dovuto rispondere che è vero anche, e direi soprattutto, il contrario: a meno che non fossi tu già un modello, sarebbe stata lei a rifiutarti anche se ti fossi fatto avanti. Non facendolo hai solo coltivato il suo vittimismo e il suo senso di superiorità morale.

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    1. Ti ringrazio. Forse hai ragione, ma non sempre si ha quella lucidità e quella freddezza per rispondere così, anche nella fase post coito. Soprattutto quando continui ad ammirare le sue gambe chilometriche.

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  7. Sulla questione straniere avete ragione entrambi (FCM e GD), per farla breve diciamo che è sempre sbagliato generalizzare ed ogni opinione è frutto delle propri e quindi diverse esperienze.
    A mio parere l’Est non è l’Eldorado di cui si favoleggia, lo era forse decenni fa, subito dopo il comunismo, quando ancora sentivano i morsi della fame, quando sposarsi una rumena\ucraina\russa era veramente un “affare” e venivano in Italia davvero per sposarsi emettere su famiglia, date le precarie condizioni dalle loro parti e mariti che nulla hanno a che fare, pure oggi, con quelli italioti.
    Oggi stanno benino anche li, sono diventate furbe, hanno gli strumenti del web e nessuna viene qui per amore, solo per soldi e cittadinanza, poi ovviamente ti scaricano o ti fanno cornuto a vita.
    Ci sono le eccezioni… Ma una volta arrivate in ItaGlia, vedono l’andazzo delle italiote e diventano come loro. Ad essere pignoli direi che finchè stanno insieme sembrano avere un minimo di rispetto in più verso il maschio, ma una volta che hanno spremuto il limone sono capaci di una freddezza impressionante, di sparire come non ti avessero mai conosciuto e questo vuol dire una cosa sola: che sono persino più false e ciniche delle italiote, sempre con le dovute eccezioni…

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  8. Riguardo l’effetto fine festa, fa parte dell’esistenza umana, è normale… e solo un vero amore arrivato in ritardo potrebbe alleviarne o annullarne gli effetti. Ma l’amore vero si sa, è solo utopia e, come diceva Gordon Gekko, “una favola inventata per impedire alla gente di buttarsi dalla finestra”; accettiamolo quindi come un componente della vita, esclusi i pochi eletti che hanno avuto la fortuna d’avere una donna d’amare davvero e meritevole in tutta la loro vita.

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  9. Galantuomo, non per rovinarti la tua idea di Copyright, ma circa un anno fa avevo letto il commento di un utente (chiamato Dave) nel sito del redpillatore che diceva: “è come una festa in cui fanno un gran bacano, a cui tu non sei invitato, e ti fanno entrare a festa finita, quando ci sono il tavolo e il pavimento da pulire”.

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  10. E’ vero che il muro dei 30 anni non esiste più in ITALIA…,ma è anche vero che in altri paesi con altre mentalità meno sradicate dal corso della vita vera questo muro esiste perchè…biologicamente esiste! Motivo per cui, pur avendo una esperienza sessuale e sentimentale decisamente scarsa – direi esperienza nulla se la paragono ad una donna mia coetanea media italiana – cerco di non considerare mai quelle che hanno dai 30 anni compiuti in su, perchè, anche se non lo vogliono ammettere, il muro lo hanno raggiunto (e infatti il compleanno dei 30 da molte non è vissuto benissimo- anche se magari in facciata si mettendo decine di foto su instagram ecc -e quindi iniziano a ragionare anche inconsapevolmente in quel modo, cercando con sempre maggiore , se non lo hanno ancora, un beta provider, e nel contempo spesso – fatto verificato personalmente- cercando di “mantenersi” giovani – casi di trentenni che fino ai 30 non avevano fatto come sport neppure le scale di un piano, preferendo l’ascensore) e che avevano il tono muscolare della mortadella, che di colpo si buttano in palestra e diventano ossessionate di alimentazione fitness, creme ecc ecc ecc…delle volte sono attirato da ben mature, ma penso sia un inconscio, quando cioè a 18/19 anni quando pensavo che sarebbero arrivate “da se le esperienze sessuali (quanta ingenuità assurda) , mi immaginavo avere rapporti con una matura (per l’epoca per me la donna di 30 anni era la matura nave scuola con cui mi sarebbe piaciuto amoreggiare): ottimo blog al solito ed anche ottimo livello di interventi da molti

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