L’esercito degli zombie e dei panchinari

La panchina lunga – dal web

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Avete mai sentito parlare di “panchina” in ambito sentimentale? E di zombieing, cioè la circostanza in cui lui/lei tornano all’ovile dopo una chiusura netta o sfumata a distanza di tempo? Di seguito si affrontano queste due situazioni che a volte presentano delle contiguità, sulla base dell’esperienza di vita reale di questo blog.

La panchina delle riserve

Una ventenne sincera e schietta come non se ne trovano (quasi) mai in Italia mi ha detto senza remore qualche tempo fa che ogni ragazza oggi ha a disposizione una rosa di riserve maschili pronte a subentrare in caso di rottura della storia ufficiale. Davanti alla mia finta espressione di stupore (un giocatore abile deve mantenere sempre il sangue freddo sulla propria consapevolezza), ha replicato giustamente che si tratta di un segreto di Pulcinella.

Non è una novità il fatto che per la donna media in Italia sia oggi di gran lunga più facile – rispetto all’omologo maschile – rifarsi una vita sentimentale, per non parlare poi di quella sessuale. Basta uscire per strada, fare un minimo di vita sociale e aprire un profilo sui social dating. Tra sbavanti morti di fica (MDF), dongiovanni da balera, plotoni di ex e uomini disperati da anni di astinenza, precariato sentimentale e solitudine c’è l’imbarazzo della scelta per lei, letteralmente (si veda: “Noi italiane siamo troppo corteggiate”).

Questo fenomeno, che deriva dal principio dell’intercambiabilità, viene chiamato dagli anglosassoni “benching”, cioè stare in panchina. Quando l’ho detto alla ventenne, lei se la rideva di gusto. Ma, sotto i baffi, io ridevo ancora di più per la perfidia degli inglesi. Perché la panchina, calcisticamente parlando, offre la migliore rappresentazione rispetto al detto popolare italiano “ho la fila dietro”.

Nella fila, infatti, c’è la rappresentazione di un ordine, che può essere temporale (sono qui da prima) o di altro tipo (ordine alfabetico, di prenotazione etc…). Ma c’è l’impressione di avere una sorta di gerarchia, ed è un pensiero che rassicura psicologicamente gli uomini, abituati ad avere (e cercare) una logica.

La panchina dei giocatori è invece la metafora perfetta per spiegare il caos dionisiaco femminile. Fino al novantesimo minuto, nessuno dei giocatori di riserva sa con certezza se e quando entrerà in campo. Spesso viene ordinato di fare il riscaldamento, ma è solo tattica da parte di un’allenatrice capricciosa ed emotiva.

Il punto vero è che la sua classifica dell’ordine di chi e se entrerà in campo (eufemismo) spesso non è nota nemmeno a lei, nel senso che magari, nel momento in cui dovesse mollare il proprio ragazzo, avrà già conosciuto un altro ancora mentre era in fila alle Poste e quindi tutti coloro i quali si erano allenati per mesi continueranno a rimanere in panchina a fare a vuoto riscaldamenti pre-partita.

Menzione a parte meritano gli orbiter, gli zerbini e i friendzonati senza alcuna speranza, i quali hanno coperto la principessina di attenzioni per mesi o anni, favorendo con la loro bava di cuoricini e commenti inutili l’algoritmo dei suoi social, facendo crescere sia il suo ego che il suo numero di follower. Vite, tempo ed energie maschili consumate inutilmente.

Il concetto di Zombieing

È un inglesismo, ma il significato è chiaro: significa che ritorna qualcuno che era dato per “morto”. Viene spesso raccontato in versione maschile (come il ghosting), e probabilmente in Italia c’è una ragione di questi ritorni e riapparizioni: la mentalità della scarsità che attanaglia l’italiano medio per tutta la vita, sempre alla ricerca di una donna.

Intuitivamente lo zombie può essere di due tipi, e ciò ovviamente comporta una differenza importante: qualcuno con cui è successo qualcosa e qualcuno con cui non è successo niente. Le reazioni a queste riapparizioni sono chiaramente soggettive anche se seguono in genere uno schemino abbastanza collaudato a seconda del genere di appartenenza.

Non andrebbe considerato zombieing quello che può essere una situazione fluida con una trombamica o persino con un’amante, con quei tempi che spesso intercorrono in queste situazioni in cui entrambi fanno la propria vita, ritrovandosi poi agli snodi temporali ed esistenziali per fare il punto.

Se lo zombie è lui

Se lui era sparito o l’aveva ghostata in un momento emotivamente particolare (tipo dopo una One Night Stand o dopo un breve periodo di positiva frequentazione sessuale) e lei è ancora presa emotivamente da lui, potrebbe anche riprenderselo, specie se lui è di livello notevolmente superiore al proprio.

In caso diverso, lo zombie verrà rimandato nella propria catacomba dopo una serie di giochini psicologici di vendetta o dopo una caterva di insulti. Sinceramente, se proprio si deve tornare da una donna si deve addurre una giustificazione valida e inattaccabile; altrimenti non ne vale la pena, anche perché quasi sicuramente lei avrà trovato altre persone con cui rimpiazzare lo zombie.

Se lo zombie non aveva fatto niente con la lei di turno, magari limitandosi a fare il corteggiatore orbiter, la riapparizione non meraviglia più di tanto la donna. Dato il traffico medio di uomini che a vario titolo le ronzano intorno in Italia, uno in più o in meno non fa grande differenza.

Certo, va ribadito, dipende dall’uomo: se il suo livello socio-economico e la sua bellezza sono più alti di quelli della donna, lei potrebbe dargli una chance, sempre che trovi il tempo e sia libera da altre relazioni in quel momento. In caso contrario, nella migliore delle ipotesi finisce in panchina, altrimenti come più spesso accade va ad aumentare il numero di orbiter sbavanti, di cavalieri zerbini e di speranzosi friendzonati.

Se lo zombie è lei

Un caso a parte merita l’ipotesi in cui sia lei la zombie. Perché, checché se ne possa pensare, a volte le donne ritornano. Specialmente quando hanno chiuso una storia importante e stanno ricostruendo il parco degli orbiter, degli eventuali panchinari, trombamici e compagnia danzante.

Oppure possono ritornare se vengono a sapere che da parte tua c’è stato un cambio di status di livello. Tipo, tanto per citare casi pratici, se raggiungi una posizione di altissimo livello nel tuo campo oppure ottieni la notorietà, magari anche attraverso la TV. In quel momento, il tuo telefono e i tuoi social vedranno riapparire tante persone che si ricorderanno di te, donne incluse. La scusa delle congratulazioni cela quasi sempre un secondo fine, quantomeno a livello di pubbliche relazioni.

Come nella fattispecie maschile, i casi di zombie femminili hanno coniugazione diversa. Se si tratta di una donna con cui non è successo nulla, vuoi perché lei è una profumiera, vuoi perché per mille motivi vi siete persi di vista, occorre subito verificare le ragioni del ritorno e regolarsi di conseguenza. Esempio, vuole riallacciare i rapporti per avere un favore o attenzioni? O vuole qualcosa in più?

Ognuno è libero di regolarsi come crede, ma è importante che gli obiettivi reciproci coincidano, altrimenti state di nuovo entrando nel recinto della friendzone oppure state tornando a fare l’ape operaia come orbiter o il maggiordomo zerbino con annesse funzioni psicologiche e di tampone emotivo, con l’aggravante che se avete raggiunto una posizione importante lei crederà di potervi usare a suo piacimento.

La ex storica

Nel caso vi ricontatti un’ex storica, o con cui c’è stata una relazione importante, ci sono sempre tante variabili in gioco. Ha nostalgia? Si è resa conto dell’errore fatto a non essersi saputa tenere l’uomo giusto? È un’alpha widow (cioè una donna che si è accontentata di un uomo beta dopo essersi fatto scappare l’alfa della situazione)? Ha bisogno di supporto emotivo? Ha problemi finanziari?

Per esperienza personale, le ex davvero importanti ti ricontattano – nel caso in cui si siano tagliati i ponti – solo per motivi “seri”, nei quali in qualche modo ti confermano quanto tu sia stato importante per loro (su questo tema, si veda il poetico quanto amaro incontro casuale fra Bertrande Morane e la donna della sua vita).

È un gioco di specchi da cui tuttavia non bisogna farsi ingannare, per quanto sia piacevole. La nostalgia può spesso essere una trappola: lei in quel messaggio o telefonata cordiale ha fatto riferimento ad un tempo che non c’è più (si veda la riflessione filosofica di Marcello Veneziani). Per quanto i ricordi ci possano aiutare a vivere meglio (perché ci offrono quantomeno una pietra di paragone con il presente), ciò non significa che si debba provare a riviverli con la stessa persona in tempi diversi (in questo discorso, non fa testo comunque la situazione in cui il rapporto ha ancora margini di ripresa: in tal caso ognuno faccia le proprie valutazioni).

Un esempio indicativo in questo senso è stata la pandemia. Le donne più importanti della mia vita, fra cui una con cui non avevo nessun contatto da oltre 10 anni (un tempo infinito per una donna con una vita letteralmente da star) si sono tutte fatte sentire in un breve intervallo di tempo per sapere come stavo, augurandomi il meglio.

Il mio cinismo mi ha spinto a pensare che questo meccanismo scattato all’unisono, spingendo donne lontane nel Tempo e nello spazio a ricontattarmi (quasi come in un romanzo di Garcia Marquez), avesse anche a che fare con quel clima apocalittico che si era diffuso. In un certo senso, si stavano facendo i bilanci della vita, si mandavano gli ultimi saluti e magari si stava verificando se qualche uomo di valore fosse ancora in vita.

Oppure, più poeticamente, era stata una reazione emotiva ad uno shock epocale, in cui i motivi di (ri)unione avevano prevalso su quelli che ci avevano portato ad allontanarci. D’altronde è anche vero che, in presenza di una storia con un legame sentimentale di grande intensità, può succedere che anche una donna non dimentichi l’origine di quelle emozioni. E finisca per soccombere alla potente emozione della nostalgia, che è anche il rimpianto di un tempo che non c’è più.

Il ritorno della trombamica

Nel caso in cui possa riapparire una donna con cui si è avuta una ONS (una nottata di sesso, e basta) o una storia di trombamicizia/frequentazione sessuale, le cose possono essere più semplici: si può verificare subito a che titolo lei sia tornata a contattarvi. E regolarsi di conseguenza. Va detto che, personalmente, in queste situazioni (che mi sono capitate più volte) ho valutato ogni singolo caso in base alla contingenza e ho agito nel senso che ritenevo opportuno, partendo dal principio che una donna che scompare al culmine di un periodo sessualmente positivo trascorso con te ha sempre qualche magagna da nascondere (vale in alcuni casi anche a parti inverse).

Basterebbe dire chiaramente che si ha un altro o che si ha paura di continuare, oppure semplicemente che non hai più voglia di investire tempo ed energie con un “narcisista” che non può essere portato al guinzaglio come un qualunque zerbino italiano.

La bomba atomica

La risposta migliore nel caso si voglia chiudere subito la partita in situazioni simili è anche quella che le farà più male. Ed ha il seguente canovaccio (si possono cambiare alcuni elementi, ma l’importante è che la struttura narrativa sia rispettata): “Dopo che tu mi hai ghostato, ci sono rimasto malissimo [anche se in qualche caso il ghosting potrebbe essere stato un sollievo, ma diciamocelo fra di noi…ndG] ma subito dopo ho conosciuto una nuova ragazza più giovane e molto sensibile con cui adesso sto vivendo una meravigliosa storia d’amore ed è giusto che tu lo sappia. Non mi interessano avventure sessuali, né flirt e nemmeno caffè da prendere in qualche pomeriggio: questa storia vale più di tutto ciò”.

Una risposta del genere ha in genere un effetto devastante su di lei, che ha la prerogativa della scelta e non accetta che una rivale, in particolare più giovane, l’abbia potuta spodestare. Ciò che le rende tutto più odioso è il dettaglio che quell’uomo ce l’aveva fra le grinfie ma se l’è fatto scappare.

Inoltre una risposta del genere ridimensiona il suo ego e il suo potere sessuale, perché il messaggio implicito è: “C’è una che, essendo di gran lunga meglio di te, mi ha portato a darle ciò che tu non meritavi”. Il sottinteso più perfido è che nemmeno l’offerta sessuale da parte di lei sposta i termini della questione, e non ti interessa nemmeno come amante. Se le avessi mandato una bomba atomica, le avresti fatto meno male.

“Me lo riprendo quando voglio”

Tante donne, non a caso, sono convintissime – specie in Italia, dove le differenze di potere sessuale in media sono particolarmente acuite – di potersi riprendere in qualsiasi momento i propri ex, senza sapere che la loro è una vittoria di Pirro: possono in alcuni casi riprenderseli come compagni di letto, ma non è detto che tornino nell’alveo di una relazione.

Non a caso, mi è capitato più volte di rivedere tornare coppie storiche insieme, anche a distanza di molti anni. Il tema merita trattazione separata perché è oltre l’effetto fine festa, a volte è un atto di arroganza femminile, altre volte è semplicemente il ritrovarsi dopo una certa età e cercare finalmente una via da percorrere insieme. Che ci sia un fondo di convenienza in tutto ciò, è umano. Che possa durare, solo il tempo potrà dirlo.

Il rammarico sessuale

Nel manuale Psicologia evoluzionistica (per la cui segnalazione si ringrazia affettuosamente il blog amico EssereUomo), l’autore David Buss parla del concetto di rammarico sessuale, nello specifico del fatto che le persone rimpiangono le occasioni perse.

Nella psicologia, secondo questa interpretazione, il rammarico avrebbe la funzione evolutiva di “migliorare le scelte future, motivando le persone ad evitare gli errori già commessi” nelle proprie azioni di carattere sessuale. Va da sé che in media, sempre secondo questa ricerca, gli uomini tendano a pentirsi di non aver fatto qualcosa (omissioni); le donne, al contrario, si pentono di aver avuto rapporti sessuali (realizzazioni).

In una situazione di pesante sperequazione di potere sessuale come quella italiana, tutta questa dinamica viene acuita anche dalla deresponsabilizzazione femminile e dal paradosso dell’abbondanza. D’altronde che rammarico potrebbe avere una donna che a 40 anni può avere ancora potenzialmente la fila di orbiter e zerbini?

Non c’è semplicemente il tempo per nessun rammarico finché si ha il vento in poppa, e la mente pensa solo al presente, un eterno presente deresponsabilizzante sublimato di emozioni e frivolezze con un’evidente regressione verso l’infantilismo.

Il rammarico è un processo che, per essere elaborato, ha bisogno di tempo ed introspezione. Che non significa leggere l’oroscopo, guardare qualche serie ad alto tasso di romanticismo o seguire qualche pagina social di frasi d’amore a sfondo nostalgico.

Se si aggiunge tutto questo alla teoria della preselezione, si avrà ben chiaro il risultato. Perché alla fine dei conti si torna al solito discorso del bilanciamento dei poteri: un uomo che ha opportunità e sa giocarsele bene offrirà sempre una percezione superiore rispetto ad un altro, magari suo pariestetico, che sbava come un molossoide per qualsiasi essere femminile. I “bisognosi” (categoria nella quale rientrano la stragrande maggioranza dei morti di figa) in genere sono considerati dei perdenti, oppure delle risorse economiche da sfruttare come miniere d’oro. Senza nemmeno doverci fare sesso (si veda anche: Le 10 tipologie di golddigger).

9 pensieri riguardo “L’esercito degli zombie e dei panchinari

  1. Questo articolo è quasi un bollettino di guerra: rivela il livello misero, da gioco delle coppie, cui si sono ridotti i rapporti tra i sessi.
    Un bagno di realtà per i troppi uomini che proiettano su queste relazioni un immaginario valore, attribuendo alle donne sentimenti che non hanno.
    Al centro di questi rapporti c’è la vanità, nel senso di ego ma anche di nulla, e l’unico premio a parte qualche settimana (o una notte) di sesso è aver ingannato l’avversario.
    A prescindere dal risultato, serve una buona dose di stoicismo per sopportare le donne di oggi, un cocktail micidiale di insulsaggini (sempre le stesse) e menzogne: dopo qualche mese al massimo non le reggi più.

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    1. @Forum Coscienza Maschile Le relazioni uomo-donna, con il venir meno di alcune istituzioni e valori (perché svuotati di significato), si sono giocoforza incattivite. Si è passati da un duello regolato ad una guerriglia strisciante, specie in una realtà in cui l’uomo viene indicato come un nemico.
      Conoscere certi meccanismi, rimanendo nella metafora bellica, corrisponde all’addestramento militare: non ti assicura il successo, ma ti insegna a gestire il momento in cui sei sotto il fuoco, sei ferito e devi combattere per la tua vita (cioè la tua dignità e autostima). Ovvio che tutto ciò non significa che sei in guerra, ma devi anche ricordarti che se vuoi la pace, devi essere pronto alla guerra, e ciò implica la conoscenza di tutti i meccanismi, tecniche e armi.
      Diversamente sei solo un bersaglio alla mercè di chiunque abbia voglia di scaricare i suoi proiettili su di te. Attenzione, si ripete per l’ennesima volta (senza che mi riferisca a te): questi sono concetti che pochi capiranno fino in fondo. Ma sono loro i nostri interlocutori. Gli altri, sempre a livello metaforico, sono già spacciati.

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    2. Il mio commento non era una critica all’articolo su cui sono assolutamente d’accordo (basta leggere il forum che dice le stesse cose), ma volevo far notare come relazioni gestite (inevitabilmente) come una partita a poker non si possano definire appaganti, almeno sul piano umano.
      Altre volte ho detto che i rapporti con le donne tendono ad essere logoranti, vuoi perché per interagire con loro bisogna mantenersi su un livello superficiale e insulso, vuoi perché il più delle volte vedono l’uomo come un mezzo per ottenere uno scopo (non necessariamente sistemarsi), anche se molti negano quest’ultimo punto che richiede un livello non comune di onestà con se stessi e gli altri.
      D’altra parte se esistessero donne belle, colte e intelligenti, che la danno senza discutere ogni volta che si vuole come escort e in più sono capaci di un’amicizia cameratesca (cosa frega alle donne dei nostri interessi e viceversa), articoli del genere non esisterebbero neppure.

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    3. Avevo capito il senso del tuo intervento, le mie erano solo considerazioni aggiuntive a beneficio dei lettori del blog. Uno degli obiettivi del blog è proprio quello di mettere alcuni uomini nelle condizioni di comprendere pienamente il quadro generale e agire di conseguenza.

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  2. Premetto che in questo commento sto parlando di relazioni vere che prevedono un grande coinvolgimento emotivo e passionale della donna e non relazioni dove lui è un betaprovider.
    Alla fine dei conti non credo che per una donna si cosi facile trovare una nuova relazione una volta finita la vecchia; è vero che le donne hanno file chilometriche o panchine con cui si potrebbero fare 100 squadre di calcio, ma la donna moderna ha pretese cosi alte che difficilmente troverà un rimpiazzo degno di quello che ha perso o se lo troverà avrà un’enorme concorrenza da affrontare, questo perché sono statisticamente pochissimi gli uomini che piacciono veramente alle donne.
    Come già detto, diverso il caso in cui voglia passare da un beta provider all’altro, allora ha tutta la scelta del mondo.

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  3. Questo splendido articolo anticipa le risposte ad ogni possibile quesito in merito, ne condivido ogni parola.
    La mia esperienza m’insegna che i ritorni di fiamma o il “come stai” dopo anni d’assenza, come conferma il GD, è dovuto a tre fattori di solito:
    1) Stanno passando un periodo di magra da uomini di qualità ed allora meglio tu, anche se non sei ma i stato quello che avrei voluto;
    2) Sono a corto di riservisti in panchina, ti faccio rientrare in quella perchè non si sa mai si mettano male le cose;
    3) Ho seri PROBLEMI ECONOMICI e dato che a te la grana non manca, magari te la risgancio, se mi risolvi qualche “problema”, di solito quantificato in cifre a tre zeri o più.
    In tutti questi casi meglio lasciarle al loro infame destino, frutto della loro arroganza e scellerate scelte di bambine viziate e che si fottano.
    Almeno loro alla peggio hanno TroyFans per arrotondare e qualche zerbino sempre pronto a scarrozzarle e pagargli la cena, noi no.

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  4. Ottimo articolo come sempre, anche se consiglierei di non nutrire mai nessun ritorno di fiamma, siccome qualsiasi opinione se ne faccia, l’uomo in questione non ne guadagna mai, neanche se arriva all’amplesso. E consiglio di sganciare la bomba atomica sempre, quando se ne ha l’occasione.

    Tuttavia, caro GD, so di essere un poco OT, ma necessito di un tuo breve parere. Che analisi faresti di questa situazione: una 5 si concede, da single, in una STR di solo sesso (un anno) con un 3.5/4.
    Come è possibile? C’entra qualcosa un possibile essere alpha widow? Potrebbe essere dovuto a un complesso di inferiorità tale da portarla a ipogamare anzichè il contrario? Esiste appunto, un mero concedersi ad uno nettamente inferiore per puro sfogo sessuale che duri un anno? Sono assolutamente certo che non c’entri il M.

    Infine, conviene impegnarsi in una LTR con una NP del genere, considerando che la cosa mi infastidisce tanto quanto avesse ipergamato con un 8.

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