5 ragioni per non accollarsi donne con figli

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Le ragioni per cui non si dovrebbe avere una relazione seria con una donna con prole (la cosiddetta milf) sono abbastanza logiche, scontate e palesi. Il fatto che meritino un approfondimento lo è un po’ meno; significa che la logica e il buon senso si sono smarriti in qualche selva oscura della “modernità” a trazione femminista. Tocca fare un ripassino veloce per chi avesse dubbi attraverso cinque motivazioni (ma ce ne sono di sicuro altre).

1) Un fardello alla relazione

La prima ragione è la più scontata. Una donna con prole ha già un “fardello” che pesa sulla relazione e che la sbilancia verso un terzo componente con il quale l’uomo non ha un legame biologico. Se è vero che ne può costruire uno emotivo ed affettivo, è altrettanto vero che è un rapporto tutto da costruire con tutte le difficoltà del caso. Se già spesso fra genitori biologici e figli ci sono tensioni e contrasti, figurarsi laddove questi vincoli non sussistono.

La relazione, inoltre, sarà sbilanciata dal fatto che la donna metterà sempre il proprio pargolo al primo posto nella relazione. Se tutto ciò, da parte nostra, è tollerabile per il nostro figlio biologico, è decisamente più difficile da accettare per il frutto del seme di qualcun altro.

Un lettore assiduo e di lunga data del blog ha raccontato di aver scritto sulla propria bio sui siti di dating di non volere donne con i figli e di essere contattato continuamente da mamme – alla ricerca di un nuovo uomo – infuriate che lo insultano per questa sua legittima richiesta.

2) Dispersione di risorse

La seconda ragione è dovuta, cinicamente, alla dispersione di risorse (sia finanziarie che emotive) da parte dell’uomo verso i figli di un altro. Ciò va contro l’istinto naturale alla prosecuzione della propria specie; lui sta sta accettando l’inganno del cuculo, in modo consapevole.

Chi si oppone a questa argomentazione citando le adozioni, è in malafede. Lì si fa un discorso completamente diverso, dove entrambi i genitori giocano una partita differente di comune accordo e comunque creano un “patto” con l’adottato che diventa loro figlio anche legalmente – mettendo quasi sempre in disparte la famiglia originaria. I vincoli biologi sono quindi bypassati da altri fattori.

3) Il quarto incomodo

La terza ragione è di ordine pratico. I figli nati da un’altra relazione, a meno che lei non sia vedova (e quindi ci sia stata un’elaborazione della perdita), hanno logicamente un padre, che esso sia presente o meno nella loro vita. Questo significa che la vita di coppia, in un modo o nell’altro, è influenzata da una quarta presenza.

Nell’ipotesi in cui il genitore biologico abbia contatti o sia presente in modo positivo – e ammesso che sia una persona ragionevole e di buon senso – tutto questo processo può essere gestito con buon senso e civiltà. Ma, dato che si tratta di un equilibrio sempre precario, la situazione può precipitare e comunque si aggiunge un carico di tensioni e preoccupazioni di cui si potrebbe fare a meno. Soprattutto se un uomo è giovane.

4) Non si paga per errori altrui

La quarta ragione è di ordine metodologico. Consideriamo il caso in cui lei sia una cosiddetta “mamma single”; ovvero una che ha scelto di fare un figlio coscientemente senza coinvolgere il padre (nel Nord Europa se ne trovano più che in Italia) oppure una il cui partner si è dileguato davanti alla gravidanza.

La prima ipotesi è un segnale di allarme che indica una donna superba, quasi sempre femminista, che ha fatto una scelta egoistica nei riguardi del pargolo, salvando tuttavia – oltre le proprie intenzioni – la vita di un uomo dall’infelicità. Perché andare a cacciarsi in una fogna simile? Lì il primo problema è la madre, e non capirlo è un serio limite maschile.

La seconda ipotesi di mamma single, cioè il padre fuggito da ogni responsabilità, ha qualcos’altro da raccontarci. Vale a dire una donna (probabilmente alpha widow) che, evidentemente, non ha saputo scegliersi bene l’uomo con cui procreare. La sua deresponsabilizzazione ha avuto una serie di conseguenze e di costi, i quali non possono essere scaricati su un altro uomo facendo atto di pentitismo.

Gli uomini recalcitranti oppure che si oppongono fermamente a relazioni serie con donne già madri vengono quasi sempre bollati come “immaturi”. Non è un discorso di immaturità; al contrario, un uomo è maturo quando è consapevole.

Nel passato pochissimi si prendevano carico di questi casi perché c’era un forte stigma sociale, sia verso di lei che di lui (nei paesi conservatori e nelle realtà tradizionaliste fuori dall’Europa vale ancora questa regola millenaria). Oggi, in Occidente, le “mamme single” vengono esaltate come modello di liberazione femminile e l’uomo che non accetta queste situazioni viene definito “retrogrado”. Si sono proprio ribaltate le concezioni.

Il fatto che tanti uomini siano disposti ad accollarsi queste situazioni, spesso come cavalieri liberatori, è un grave segnale di perdita di potere negoziale nelle relazioni e di disperazione maschile (l’alfa rompe, il beta paga). In questi casi vale ovviamente quanto spiegato nei primi due punti.

5) Lei ha ferite psicologiche

La quinta ragione è di ordine ontologico (e ha alcune analogie con le donne con un passato di “randagismo” sul tema degli strascichi psicologici).

Foto: Haritanita da Freepik

La gravidanza, il parto, la nascita di un figlio sono processi fisiologici e biologici, non sono azioni eroiche come certe donne vogliono far credere (le nostre nonne e bisnonne partorivano in casa continuando a svolgere una dura routine quotidiana, tanto per far capire). Tuttavia questi momenti sono estremamente importanti nella vita di una donna, con il loro carico di ansie e aspettative; tutto ciò comporta anche conseguenze psicologiche, nel bene e nel male.

Ecco, in tutto questo discorso l’uomo che arriva dopo non ha avuto alcun ruolo. Se ad alcuni può sembrare un ottimo modo per sfuggire a tante paturnie, la verità è che quella donna avrà fatto una serie di esperienze – con tutti gli strascichi psicologici – a cui quell’uomo è estraneo, così come è estraneo alla vita dei pargoli di lei.

Tutto ciò crea un’altra asimmetria nel rapporto personale fra i due; quanto poi questo fattore pesi nel lungo periodo dipende sempre dall’equilibrio fra i due. Ma è una spada di Damocle, un’altra delle tante che pesa sulla relazione. Anche lì, non si capisce perché uomini (specie giovani) accettino questa situazione in cambio di un po’ di sesso, qualche moina e un surrogato di affetto con annessa funzione genitoriale putativa.

Che fare in questi casi?

La domanda più gettonata, a questo punto, potrebbe essere la seguente: cosa fare se conosco una donna piacente che ha già figli e che è interessata a me?

La risposta è semplice: se ti piace e lei ci sta, ci vai a letto, la frequenti ma devi essere sempre chiaro su cosa (non) vuoi. Ci fai una trombamicizia (finché dura), la fai diventare tua amante; ma soprattutto fai in modo che i figli non entrino mai nella vostra frequentazione. Loro non c’entrano niente e devono essere lasciati fuori.

E se lei rifiuta? Arrivederci e grazie. Il rifiuto di lei è comunque un segnale del fatto che sta cercando un pagatore o un uomo che le possa alleviare la responsabilità delle sue scelte sbagliate. Mai farsi fregare dall’effetto fine festa, da ricatti psico-affettivi, da sentimenti di riscatto, dalla voglia di approvazione sociale o dalla paura dell’eventuale solitudine. Un uomo con i neuroni funzionanti, oggi più che mai, non va a cacciarsi in codesti gineprai.

Se lei accetta? Si va avanti finché si sta bene e finché lei non cerca di portare il rapporto su altri binari. I paletti li deve fissare l’uomo consapevole, il quale deve anche essere pronto a chiudere il tutto senza rimpianti.

Possibili eccezioni

Alcune delle ragioni sopraesposte hanno, in parte, un valore diverso in due precisi casi. Con ciò non si vuole fornire una giustificazione, ma semplicemente si sta analizzando una situazione con tutti i suoi pro e contro.

Relazioni della terza età

Il primo riguarda gli uomini di una certa età, cioè oltre i 55-60 anni, che potrebbero trovare più facilmente questo tipo di relazioni per semplici ragioni di mercato relazionale con donne coetanee o di qualche anno più giovani. I millennial e quelli della genZ spesso dimenticano che la vita continua anche oltre i 50-60 anni, e che per tante donne non è mai troppo tardi, da quando ci sono i social, per starsene in vetrina – per quanto tutto ciò, in molti casi, possa essere patetico e ridicolo.

È ovvio che molte di queste relazioni sono “di convenienza” e ci sono compromessi – al ribasso – di ogni tipo in cambio di compagnia e un po’ di sesso (in diversi di questi casi ognuno rimane a vivere a casa propria). Spesso i figli di lei sono già fuori di casa e comunque tutto il discorso sulle energie emotive da investire si riduce a un rapporto formale da esplicarsi occasionalmente durante il pranzo della domenica.

Il compromesso dei padri separati

Per molti padri separati, una relazione con una donna con prole è spesso l’opzione più a portata di mano per avere una vita sentimentale e (probabilmente) sessuale. Una donna senza figli in Italia – a differenza dell’uomo medio che vive con la mentalità della scarsità – molto difficilmente va ad impegnarsi con un uomo che ha prole perché non accetta la distrazione di risorse finanziarie ed emotive che potrebbero derivare ai propri figli nel futuro. Questo discorso viene meno nel caso in cui quella relazione le porti un vantaggio di gran lunga superiore rispetto ai costi (in pratica, significa che lui la deve sovrastare in quasi tutti gli aspetti).

Spesso, da parte dei padri separati, viene addotta una presunta comunanza di interessi per la gestione dei figli. Una donna con pargoli, a loro dire, è più comprensiva e flessibile verso gli impegni genitoriali del padre separato.

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Questa ragione ha qualche fondamento, purché il rapporto mantenga un certo equilibrio. È anche vero che, spesso, i padri separati rivedono le priorità della propria vita, così come sentono comunque di giocare una partita diversa – e forse hanno ragione. Di sicuro la loro è una situazione differente da quella di un uomo, soprattutto giovane, senza figli. Ad ogni modo, anche loro non sono esenti da questo discorso; semplicemente, potrebbero avere qualcosa in meno da perdere. Su quest’ultimo punto si entra in valutazioni soggettive, che ognuno dovrebbe avere la razionalità di fare.

Conclusioni

Nel trattare questo tema mi sono rifatto alle esperienze dei fautori del blog (si veda la storia “Comprare il gatto nel sacco”). Personalmente ho avuto diverse trombamicizie e amanti, nel corso degli anni, con donne con figli, sia in Italia che all’estero (ci sono paesi dell’Est Europa in cui studentesse universitarie a 20 anni hanno già un figlio e magari nemmeno te lo dicono subito). Sono sempre stato chiaro e ho fissato paletti ben precisi.

Con qualcuna è finita nel momento in cui volevano passare al livello superiore, cioè alla storia seria. Con altre è finita per motivi fisiologici (nuove storie importanti da parte mia/sua a cui dedicare maggiori energie o impossibilità di continuare perché mi ero trasferito).

Tutto questo per dire che la relazione seria, con presa in carico del pacchetto all inclusive, non è assolutamente l’unica opzione possibile, checché ne pensino tanti zerbini con l’ardore del cavaliere (in) bianco. Se lo è, significa che – come uomini – non si ha né potere negoziale né alternative (cioè altre donne di riserva o l’accettazione del rischio di rimanere soli per un periodo di tempo), a parte quella di alzarsi dal tavolo o accettare il “contratto capestro”.

Ma la decisione definitiva spetta all’uomo, e non può prendersela con gli altri se ci si trova invischiati in certe relazioni. Il buongiorno si vede dal mattino.

12 pensieri riguardo “5 ragioni per non accollarsi donne con figli

    1. Sebbene la legge non lo disciplini come figura, la giurisprudenza riconosce l’esistenza della figura del c.d. genitore sociale. La Corte Costituzionale, con un sentenza del 2016, ha riconosciuto il preminente interesse del minore a mantenere rapporti affettivi anche con l’ex compagno di vita della madre, seppur fra quest’ultimo ed il bambino non intercorra alcun legame parentale.

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  1. Aggiungerei anche un’altra eccezione: nel caso in cui un uomo volesse un figlio o quanto meno crescerne uno con i propri valori, ma non volesse farlo per paura delle leggi del 1800 che tutelerebbero la donna.

    In caso di figli biologici infatti, si conferisce alla donna un potere che potrà usare praticamente a vita: il malcapitato dovrà scegliere se cedere ai ricatti sottostando alle sue richieste o scegliere l’allontanamento con annessa richiesta di mantenimento per il figlio, con i seguenti risultati:
    – il figlio non lo vedrà quasi mai, e verrà bombardato dalla madre su quanto il padre sia una merda
    – il mantenimento richiesto porterebbe via gran parte delle risorse in maniera tale da rovinargli la vita.

    Di queste storie ormai ne siamo pieni, ma a quanto pare ai beta piace la stimolazione anale.

    Nel caso in cui invece si accettasse una relazione “seria” con una donna con un figlio piccolo, accetti il fatto che non sia biologicamente il tuo, ma di contro il potere di lei verrebbe meno: nel caso iniziasse a non rispettare le tue volontà, puoi sempre salutarla con la mano e non sarebbe in alcun modo tutelata dallo stato (a meno che non riesca a rimanere incinta con qualche sotterfugio classico femminile).

    In sostanza questa situazione sarebbe una variante della MILF come amante, ma eventuali pareri e pericoli che non ho esposto sono ben accetti.

    Onestamente sono dell’idea che i figli siano di chi li cresca, ovviamente senza inganni biologici, specialmente se penso ad un caro amico che sa bene che suo padre non lo sia a livello biologico, ma lo ha sempre stimato e rispettato (ricordo ancora quando usciva fuori il discorso, e lui stesso non capiva il senso di “vero padre”, in quanto per lui di padre ne aveva soltanto 1, l’altro che invece a volte si faceva vivo veniva bellamente ignorato).

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    1. Questo è quello che dice la legge (per ora) ma anche con la semplice convivenza scattano obblighi di mantenimento del convivente e il giudice potrebbe andarci di manica larga.
      Come mi ha detto l’avv., anche quando non c’è un obbligo il giudice tiene conto delle “esigenze” di tutti e “fa la sua zuppa” cioè fissa un mantenimento esorbitante.
      Inoltre già in varie materie i giudici scavalcano le leggi, a partire dall’affido condiviso, con la trovata del “genitore collocatario prevalente”

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    2. Prospettiva abbastanza interessante in linea teorica l’affermare che un possibile vantaggio dello stare con una donna con figli e che questa non può alzare più di tanto la cresta perché da una parte non il tempo per cercare un rimpiazzo e dall’altra perché è meno tutelata dalle leggi, però all’atto pratico bisogna notare che se un uomo deve usare questi mezzucci per non farsi sottomettere da una donna o rimediarne una significa che pure lui ha non ha molte alternative e quindi la minaccia della donna di chiudere le gambe sarebbe molto efficace. Quindi pure considerando questa cosa gli svantaggi continuano ad essere di più.

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    3. @Urhen mi spiego meglio: quello che intendevo dire è che avrà meno potere teorico, ma un betoide la prenderà comunque di dietro a prescindere.
      Tieni conto invece che anche se caratterialmente sei più forte ma hai un figlio biologico, se lei un giorno volesse iniziare ad allargare le pretese o semplicemente cambiare partner usando l’arma dei figli, se tu hai uno stipendio medio sarai per un bel po’ di anni in una posizione di svantaggio, perché comunque sarà protetta dalla legge, in quanto essa dice chiaramente che la priorità sarà la tutela del minore.

      Nel caso di figlio non biologico invece, che sia tu o lei a voler interrompere la relazione, semplicemente riprenderai la tua vita di prima (all’incirca ovviamente).

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    4. @Forum Coscienza Maschile
      Ho sentito anch’io questa cosa, diciamo che è molto difficile che accada, considera che l’unione civile o la coppia di fatto dev’essere stipulata mediante atto pubblico, pena nullità.
      Così come perdo i diritti perderei anche i doveri, di base prima si punta ai genitori biologici, poi ai nonni, infine eventuali partner disposti ad accettare / servizi sociali.
      Se questa cosa da te descritta iniziasse a diventare la prassi, a questo punto nulla vieta che un giorno la mia vicina di casa possa chiedere a me il mantenimento del figlio in quanto vicino single; sarebbe una follia.

      Di base poi se selezioni una donna con buone skill lavorative sai già che il lavoro difficilmente le mancherà, dunque anche qua i requisiti di mantenimento verrebbero meno) per cui una donna senza lavoro / skill sarebbe da scartare a prescindere.

      Detto ciò, non nego che un giudice particolarmente fantasioso potrebbe anche inventarsi la casistica da te descritta, ma le probabilità che accada sarà notevolmente più basso rispetto alla certezza data dalla biologicità del figlio.

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  2. “Il fatto che tanti uomini siano disposti ad accollarsi queste situazioni, spesso come cavalieri liberatori, è un grave segnale di perdita di potere negoziale nelle relazioni e di disperazione maschile (l’alfa rompe, il beta paga).”
    ^^^^^
    Questa frase estrapolata dall’articolo è la più rappresentativa dell’argomento in oggetto.
    Faccio presente che due vecchiazze fetenti, una addirittura 12 anni più vecchia di me, brutta e grassa e che manco mi passava per l’anticamera del cervello (gli avevo risposto solo per educazione), l’anno scorso mi hanno storto il naso in quanto io padre di un figlio14enne che nemmeno vive con me e che vedo quando voglio, quindi pensateci bene quando vi dicono che siete immaturi in quanto non volete una randagia sessuale che ha tre figli da mantenere di tre padri diversi con cui LEI si è a suo tempo divertita scartando uomini per bene ed ora abbassa la cresta per disperazione.
    In realtà scartando questo scarto di femmine avrete solo fatto una scelta consapevole e di carattere, dato che nessuna femmina in questo paese farebbe altrettanto nei panni di un uomo, anzi a volte anche con “maialini” a carico e alla canna del gas se la tirano e fanno le preziose.

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  3. Un’altra ragione è che non si fa molta attività sessuale se la relazione diventa seria.
    Invece nella fase iniziale potrebbe essere più semplice rispetto a una che non c’è l’ha perché da una parte ha meno tempo per selezionare e dall’altra è perché sa che in questa situazione il suo potere sessuale si è ridotto.
    Va specificato che anche se ci si accorda per una relazione “leggera” in fase iniziale lei potrebbe formalmente accettare ma poi potrebbe avviare una serie di azioni manipolatorie per farti cascare nella trappola della relazione seria. Azioni manipolatorie che mi vengono in mente sono prima di tutto il sesso; far credere che se ci fosse incontrati in passato lei avrebbe comunque scelto l’uomo in questione; per casualità incontri la prole per 5 secondi, poi sempre per caso per 10 secondi e cosi via fino ad abituare l’uomo a vederli (come si fa con i veleni, prendendo una goccia al giorno si diventa immuni).

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